sabato 25 settembre 2010

Meditatio de Autumno I - "Dissipatio"


E pian piano riacquisto una capacità retorica soddisfacente. Me ne stupisco, erano tre anni, più o meno, che non scrivevo. E in qualche mese ce l’ho fatta, a recuperare. Chissà, sarà tipo l’andare in bici, lo impari e poi rimane, al massimo ci si esercita un po’, e in poco tempo si è come prima. O meglio di prima, quando io prendo la bici, adesso, mi sento più abile; perché nel frattempo ho imparato a guidare, ad avere buonsenso, a calcolare i tempi, a resistere un po’ di più alla fatica. Abilità complementari. È un po’ come quando gioco a Super Mario. Da piccolo in ore e giorni e mesi, nonostante gli immani sforzi e gli allenamenti serrati, non andavo poi così avanti. Qualche mese fa in un pomeriggio l’ho finito, nonostante non toccassi il Super Nintendo da una decina d’anni. I movimenti erano impliciti, introiettati, il verde tenuto premuto per correre, da rilasciare solo quando si vuole frenare o sparare; il giallo a portata di falange per saltare. Ma tutto il resto era molto più facile. Grazie, abilità complementari. Magari un giorno anche gli stupidi “esami complementari” mi serviranno, quelli tipo Teatro d’animazione o Indologia o Tanatologia storica (tutti belli eh, qui si parla di utilità però). Qualcuno mi biasima perché non mi concentro in una direzione precisa, perché cambio spesso argomento. È per questo che ho iniziato una ventina di romanzi, tutti abortiti dopo due o tre cartelle. Ma la dispersione è approfondimento del molteplice. Forse solo così, nel multiforme, si coglie il reale.
O forse mi sto solo perdendo di nuovo, cambiando argomento.

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