venerdì 23 novembre 2012

Iudicium - Nicolò Tambone, "Punto Critico - That's amore"


Ho già parlato, in passato, di cose scritte da amici. Inadeguatezza, imbarazzo, sostanziale constatazione che non è possibile fare critica ma solo pubblicità, sindrome da foglio bianco, etc… Perché farsi/vi del male, allora? Perché, fondamentalmente, Punto critico – That’s amore di Nicolò Tambone è un racconto interessante. Lo è per la storia che racconta, lontana da biografismi di maniera, ma anche da affettazione pseudoletteraria: la storia, comune e speciale al contempo, di un uomo di mezza età che deve far fronte a una difficile separazione, alle frustrazioni del lavoro e alle tante nevrosi della vita quotidiana.
C’è una dimensione orizzontale del racconto, che si dipana come una sorta di seduta psicanalitica e ripercorre la vita del protagonista, il suo rapporto coi genitori, il matrimonio, la realizzazione lavorativa, la crisi, i tentativi di ricominciare: la narrazione, non a caso, inizia sul lettino di uno strizzacervelli e finisce, genialmente, con l’assunzione di uno Xanax. Siamo lontani dai facili biografismi, dicevo, ed è questa la forza del racconto: l’assimilabilità, la possibilità di immedesimarsi nel percorso nevrotico del protagonista, fatto di infiniti piccoli ostacoli, quelli che la società moderna (ma forse ogni tipo di società) ci mette davanti.
E proprio con le idiosincrasie della civiltà ha a che fare la dimensione verticale di Punto critico: Tambone parla di questione meridionale, di cucina, di attualità, ed è l’irrompere del quotidiano, del contingente, a complicare l’esistenza, ma anche a insaporirla, a differenziarla.
All’incrocio dei due assi, il conflitto generazionale, che è la vera e propria colonna vertebrale del racconto, riassorbendo in se la dimensione storica e le diverse sfaccettature dell’essere.
Una narrazione, per concludere, breve e densa, che ha in questo equilibrio fra contingenza e tenue esistenzialismo il suo punto forte.
E, signore e signori, questo racconto mi ha anche obbligato ad aprirmi al mondo informatico, al Kindle. No, no… Non ho comprato nessun e-reder, eccheccazzo, scrivo in latino, sono un filologo, manoscritti, robe medievali, avete presente no?, non fraintendete. Ho solo scaricato il programmino sul piccì. E non credo si ripeterà. Brigata Ludd: avanti, march.
Però, amici, questa formula permette di leggere Punto critico al costo di un caffè. Quindi veloci a scaricarlo, avanti march pure voi!

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