mercoledì 5 dicembre 2012

Iudicium - Zerocalcare




Gira che ti rigira, qui si parla troppo poco di fumetti, anche se sono una delle mie grandi passioni. Sicché ho deciso di recuperare, parlandovi di un autore che mi ha letteralmente conquistato: Zerocalcare. Ve ne parlo innanzitutto perché è uno di quelli che ce l’ha fatta, pur partendo da quell’enorme, informe, caotico mondo che è la blogosfera. Buttate un occhio al suo blog, che aggiorna periodicamente con strisce o tavole autoconclusive.
Lo amerete, giuro, soprattutto se siete nati fra l’80 e il ’90. Altro che Vasco Brondi, Cani o Moccia, questo si che è un prodotto generazionale! Il tratto di Zerocalcare è caricaturale e vignettistico, certo, ma dall’impronta registicamente definita e personale. La sua scrittura è profonda e coinvolgente, infarcita di riferimenti all’immaginario popolare dagli anni ’80 a oggi: un viaggio à rebours nel passato mitologico della nostra infanzia, fatto di giochi, cartoni animati, relazioni umane e familiari. Tutto è narrato in prima persona, Zerocalcare è prima di tutto se stesso, poi un personaggio, infine il feticcio in cui immedesimarsi; vengono presentate le paranoie, le idiosincrasie della vita quotidiana, che racchiudono un percorso esistenziale fatto di immagini della fanciullezza, di adolescenze mai superate e di inettitudini proiettate verso il futuro.
Il tema cardine è il tempo, in "La profezia dell’armadillo" inseguito, non capito, rimandato: un amore mai confessato per un’amica d’infanzia, che porta a galla i limiti di una vita vissuta fin troppo al minuto, nella paura e nell’attesa. In "Un polpo alla gola" il tempo è scansato, rinviato, e scatena sensi di colpa per cose non dette o non fatte, ma è inevitabilmente presente, nella crescita di un gruppo di bambini, che si incontrano di nuovo adolescenti e poi adulti, sempre uguali, sempre diversi.
E poi, cacchio, fa morire dal ridere! Se il quadro d’insieme è profondo e quasi malinconico, i singoli episodi sono esilaranti nel loro surrealismo e nel sottile gioco del grottesco.
Insomma, se avete almeno una volta nella vita atteso con ansia le due di notte per ammazzarvi di serie tv, latte e plum cake, se qualche volta vi siete figurati vostra madre nelle fattezze di Lady Cocca, se di notte vi arriva un sms da un numero sconosciuto e partite con infinite paranoie… Non potrete non amare Zerocalcare e riconoscere in lui una piccola parte di voi.

5 commenti:

  1. Grazie per avermelo fatto conoscere! Io non sono mai stata una lettrice di fumetti, da bambina più che Topolino al limite sceglievo Diabolik, eppure Zerocalcare è stato un gran ridere e un gran godimento! Straconsigliato.

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  2. Mi devo vergognare un pochetto se lo amo (da un bel po') pure se sono nata negli anni '60giùdilì? ;-)

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  3. @Laura: ;)
    @Orsa: hehe! no, per carità, anche se qualcuno direbbe che sei da rottamare ;)

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    1. Chi l'ha detto ha solo qualche anno in meno di me, brutto screanzato che non sei altro, tzè questi ggiovani!;)

      (ho usato screanzato solo per sembrare più vecchia)

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    2. ah, queste nuove generazioni maleducate... :P

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